Di seguito vari aggiornamenti dalla Colombia spediti da Mario Adolini. Davvero una bella storia a puntate che fa sognare posti stupendi e fiumi meravigliosi! Grande Mario!
10 Gennaio 2009
"Carissimi kayakeros del rio,eccoci qui per l’atto secondo. Come vi dicevamo abbiamo fatto il rio Sombrerillo e siamo rimasti talmente soddisfatti che abbiamo il sorriso stampato sulla faccia da due giorni. Confermiamo la difficolta’ IV, IV+ con un passaggio di V- all’uscita della gola finale. Si tratta di un salto di circa tre metri con soglia in basso compressa tra due pareti verticali. Non e’ possibile fare ispezione a causa delle sponde non percorribili tra pareti di granito verticali. L’acqua tira tutta a sinistra e si infila tra una roccia e la parete sottostante e bisogna pagaiare con velocita’ per tagliare tutto a destra il salto e atterrare nella parte destra della soglia che tiene meno. Amid ci aveva descritto il passaggio ma vi assicuro che quando ci siamo trovati li, saltare “al buio” non e’ stata una passeggiata.Per pagaiare il rio Sombrerillo bisogna imbarcarsi sul rio Naranco. Il rio Naranco e’ un fiume insidioso con due trasbordi. Il primo per un mega-mega sifone a circa 7-800 metri dall’imbarco, in cui sparisce tutto il fiume con trasbordo sponda destra. Il secondo per un impraticabile di circa 4-500 metri con trasbordo di un’ora sponda destra, in parte nella jungla ed in parte nel fiume. Dopo circa due chilometri c’e’ la confluenza con il rio Sombrerillo e li inizia la musica (dolce per gli occhi e per le orecchie).Dopo il Sombrerillo ricca mangiata da “Donde Richard”, el mejor cucinero de San Agustin, e pronti per iniziare il viaggio per Medellin che ci ha letteralmente spaccato la schiena. Venticinque ore di viaggio tra Bus e Jeep (con camio di bus a Neiva) con attrezzatura e canoe al seguito. Siamo arrivati a Bolombolo sul rio San Juan l’8 gennaio letteralmente pisti. Qui abbiamo incontrato Arlex il coordinatore di un centro rafting sul rio San Juan che ci ha fornito alcune indicazioni, sia per dormire, che per il fiume.Il giorno dopo, cioe’ oggi, abbiamo fatto il rio San Juan ma… Arlex e’ da poco che fa questo mestiere e non e’ un canoista. Il fiume, a dire dei local, e’ circa un metro piu’ alto del normale e lui di questo non ci aveva avvisato. Ci ha portato all’imbarco del Canyon del San Juan che, con livello normale, e’ un IV, IV+. Siamo entrati nel canyon e ci siamo trovati davanti i mostri. Acqua compressa e passaggi tra il V e il VI grado. Ho provato una rapida che ad occhio era un V pieno di circa 200 metri con buco intermedio e me la sono cavata con due eskimoni della madonna di cui uno dentro una bella soglia. Abbiamo cominciato a capire che… non era aria. Poco piu’ avanti, dopo un’altra rapida, ci siamo fermati in una morta a circa 5 metri dall’imbocco di un sestone che ti pettinava ben bene. Io e Giulio sponda sinistra e lato Giusto, Vincenzo e Michele sponda destra e lato sbagliato. Per farla breve li abbiamo tirati di qua con l’imbraco.Ora ci troviamo a Bolivar sul rio San Juan. E’ un posto stupendo e ci sono vari fiumi da fare. Il problema pero’ e’ sempre lo stesso. Mai nessuno che ci accompagna e a mala pena ci spiegano com’e’ il fiume. Pensiamo comunque di fermarci qui fino al rientro a Bogota’."
12 Gennaio 2009
"Siamo ancora sul rio San Juan e stiamo facendo base a Bolivar ridente cittadina sulle ande a sud di Medellín. E’ uno di quei paesini dove ci sono ottomila bar e ristoranti dai colori piu’ disparati, ognuno con la propria musica a tutta “callara”. Ormai siamo di casa. Tutti ci salutano e, grazie al grande cuore dei colombiani, siamo i benvenuti sempre e ovunque. Che popolo fantastico !La canoa prosegue. Eccome se prosegue.Sta piovendo ed il rio San Juan e' aumentato di livello. Belle onde e buconi e belle rapide sul IV grado di volume.Ieri abbiamo disceso il tratto a valle del canyon (che con questo livello non e' praticabile) per ben due volte ! La prima volta cauti e con occhio ai buchi. La seconda a nastro tipo "gara di alto corso" con tempo record di quaranta minuti ma... con il fiatone (poco allenamento ? Vecchiaia ? Troppi bagordi ? Mah !). Insomma belle quattro ore di canoa.Oggi. Beh, oggi ci siamo davvero sfranti !Siamo andati a vedere il Rio Barroso, affluente di destra del San Juan, che "casca" letteralmente di sotto. Il problema e' che non c'e' una strada di accesso al fiume ed e' tutto ingolato. Abbiamo approntato un tiro di corde di circa cento metri con ancoraggio alla jeep di Arlex e... mi sono calato dentro al canyon. Michele, Giulio e Vincenzo coordinavano le corde e facevano assistenza all'ancoraggio, mentre io ero in gola.Eravamo in contatto con le radioline del centro rafting gentilmente prestate da Arlex, appositamente per lo scouting.Beh, come dire... laggiu' non mi sentivo solo. Ero in contatto costante con Vincenzo che mi dava manforte.A circa 70 metri, sono arrivato su un costone verticale alto circa una ventina di metri sopra il fiume ma... sotto di me c'era un cazzo di impraticabile e ci trovavamo sulla sponda sbagliata. Che famo ? Risalire. E qui inizia un'altra musica.Un po' attaccato alla corda, un po' mi tiravano loro, alla fine stavo di nuovo sulla strada con un paio di chili in meno peril sudore e... anche un po' per la caga.Ma non ci siamo dati per vinti ! Con la jeep siamo scesi un po' verso valle e dopo circa un chilometro "il Mimmi" ha adocchiatouna frana. Accesso praticabile, ci imbarchiamo qui.Ancora calata con le corde e finalmente siamo in fiume ! Minchia, siamo gia' pisti come l'uva e ancora non abbiamo iniziatola discesa. Vabbe'. Partiamo e cominciamo con altri scouting ma... delusione. Il tratto che abbiamo fatto e' circa l'ultimo chilometro-chilometro e mezzo. Tutto di terzo grado ! I passaggioni che abbiamo visto stanno sopra, stanno sopra, zio porco !Giunti alla confluenza con il San Juan... gli abbiamo dato ancora. Siamo tornati all'imbarco della "gara di alto corso" e,come se non bastasse, io e il Mimmi siamo andati ancora piu' su, a monte di un bel passaggione (visto dalla strada ma in fiumeun bel c. per il culo). Bucone finale con ritorno piatto di circa cinque-sei metri. Bolla che rompeva addosso ad una nicchia a sinistra. E che cazzo ! Via un altro trasbordo.Poi rapida normale e ci siamo incontrati con Giulio e Vincenzo che ci aspettavano all'imbarco del tratto stabilito.Partiti con un bel volumone di tutto rispetto e prime due rapide, due bei quartoni con bananoni che ti spostavano lateralmente a tutta randa ! Splendida discesa con belle riprese.Ora siamo sfatti ! Domani, con voto unanime, riposo a panza de fori, in giro per le cittadine andine. Ci sarebbe pero' dabuttare un occhio al Rio Faragliones ! Gia' prevediamo un bel culo al posto del riposo. Poi vi diremo.Quanto al rio Barroso, non finisce qui. Dopodomani andiamo "mas arriba" e... a costo di dormirci dentro, va provato.Adesso qua sono sono le sette di sera. Dalla postazione internet comincia a sentirsi tanta musica latina. Sapete che vi dico ? Vamos a bailar e ci sentiamo presto.Un saluto a tutti e... ancora Feel you Free !"
15 Gennaio 2009
"Con questo siamo all'ultimo atto. Oggi e' stato l'ultimo giorno di canoa sui fiumi della Colombia con uno splendido Rio San Juan gonfio d'acqua come un otre ! Teoricamente in questo periodo e' Verano estate) ma qui nell'Antioquia, regione del nord-ovest, sembra proprio non voler arrivare. Non per il freddo. La temperatura e' ottimale e c'e' molto sole. La differenza tra estate ed inverno, uniche stagioni delle zone tropicali come la Colombia, sta nella quantita' di pioggia. In questo periodo qui non dovrebbe piovere, o piovere poco, mentre ogni sera e oggi in particolare per tutta la giornata, gli da giu' di brutto. Ogni goccia e' un secchio d'acqua. Potete immaginare i livelli dei fiumi.Ma veniamo a noi. Cosa e' successo tra l'atto III e adesso ? Minchia, un botto di roba !ABBIAMO FINALMENTE DISCESO IL RIO BARROSO ! Come vi dicevo, ogni promessa e' debito e pure questo lo abbiamo "cavalcato".Se ricordate, avevo detto: << ...a costo di dormirci dentro>>. Beh, ci siamo andati davvero vicino. Vicinissimo.Si tratta di un fuime, il Rio Barroso, veramente impegnativo. E' un canyon verticale incassato tra pareti ricoperte di fitta vegetazione e dal carattere forte. Fiume di estrema pendenza di V grado continuo inframmezzato da rapide di quarto. Il tratto da noi percorso e' di circa tre chilometri in sei ore ! Imbarco con un tiro di corde da settanta metri. Sbarco, stessa cosa. Con la differenza che "si scivola". Capite che culo ?In realta' era nostra intenzione percorrerlo tutto fino alla confluenza con il San Juan per una lunghezza di circa 6 chilometri.Ce l'avremmo fatta se non fosse successo un bell'imprevisto che ci ha succhiato via circa due ore di tempo. Ma cosa e' successo ?Parto io, quintone de cristo con pendenza assurda, faccio la rapida e mi fermo in morta. Mi metto con la corda e aspetto il Mimmi.Parte il Mimmi, pure lui tutto ok e arriva in morta. Giulio decide di trasbordare e ci fa cenno che camminera'.A quel punto riparto per la rapida successiva. e mi fermo in morta. Aspetto il Mimmi. Aspetto il Mimmi. Aspetto il Mimmi. Cazzo, ma 'ndo sta' ? Sbarco e comincio a risalire a piedi. Vedo su un po' di casino. Che e' successo se Mimmi era a posto e Giulio trasbordava ? Niente, semplicemente Giulio durante il trasbordo e' scivolato e gli e' partita la barca giu' per il quintone CON TELECAMERA E MACCHINAFOTOGRAFICA DENTRO LA CANOA. La canoa non si vedeva piu'. Situazione: c'era un uomo senza barca in una gola da cui non puoiuscire, materiale foto e video di tutta la vacanza perduto ! Puff, scomparso nel nulla. Finito !Ok. Che facciamo ? Risaliamo la rapida cercando di guardare in ogni luogo. Giu' non e' passata, deve stare qua, incastrata da qualche parte. Eccola ! Si intravede lo scafo sott'acqua ma la barca e' in una nicchia con un sifone davanti.Cazzo. L'abbiamo persa. Fermi sulle rocce in silenzio con lo sguardo fisso attonito per circa un minuto. Era impossibile avvicinarsi. Idea. Prendiamo i sassoni piu' grossi e buttiamoceli sopra. Qualcosa succedera'. Quanto meno "se smove".Abbiamo rotolato giu' un sassone grosso come un frigorifero e... batabom. Canoa che schizza fuori in candela e urla di gioia in tutta la gola. Corri cazzo che la perdiamo ! Corri ! Me butto letteralmente de sotto giu' per la sponda di destra e per poco non mi spacco le gambe. Mi tuffo tra morta e corrente e agguanto zia Mamba. Minchia che culo. In tutti i sensi !La barca e' un po' abbozzata ma tutto il materiale e' recuperato e funzionante. Perse quasi due ore.Ripartiamo. Altri rapidoni si sussegguono a "rota"! Arriviamo ad una frana che rende impraticabile il passaggio.Sesto, settimo, ottavo, che minchia ne so. Qua non si passa. Trasbordiamo riva sinistra con un altro enorme culo !Un'ora di trasbordo. Siamo esausti. Comincia a fare notte. Riprendiamo la discesa dove ormai i gradi non li guardavamo piu'. Non va bene. Cosi' si rischia troppo. E' quasi notte. - Ragazzi, prepariamoci a passare la notte in fiume. Stiamo calmi. Non fa freddo, la notte passa - Entriamo in una morta e per disperazione guardo su cercando di scorgere la strada.Minchia la strada ! Si vede la strada e c'e' un canalone in cui scorre dell'acqua ma a fatica consente la risalita. Mi attacco alla radio. -Vince', mi senti Vince' ? Vincenzo, sono Mario mi senti ?- In lontananza e con un botto di fruscio sento la voce di Vincenzo che mi dice -Ti sento male. Dove siete ?- Cazzo, mi sente. Evvai !-Da dove ci hai visto tu nel trasbordo, staremo cinque-seicento metri piu' a valle. Il fiume fa un paio di curve.Vedo un canalone di acqua che scende. Trovace !- Voce rassicurante: -Fermi li che vi cerchiamo-. Buttiamo le barche sulla sponda ed esausti ci sdraiamo in acqua in attesa di essere visti. -Mario, vedo un canalone, siete li sotto ?- Guardo su e tra la vegetazione vedo una capoccetta. La capoccetta di Vincenzo che ci salutava.-Vincenzo, calatevi giu' e venite a prenderci. Qui sotto e' quasi buio e non si vede piu' un c. -Risaliamo un po' per il canalone e a meta' ci incontriamo con Vincenzo che ci consegna, tipo trofeo, la corda di settanta metri acquistata per l'occasione a buon prezzo in una "fereteria" di Bolivar. The life line !Usciti dal fiume, stroncati piu' che mai... pollo a la brasa a Bolivar. Tre porzioni a cranio ! Cerveza e partitone a biliardo con le gambe pesanti come colonne di marmo. Che bella sensazione !Oggi, per la pioggia, il Rio Barroso e' salito di circa trenta centimetri. Siamo andati a vedere i passaggi. Se avessimo dormito dentro, oggi ci avrebbe scrocchiato seriamente. Mancava circa un chilometro e mezzo alla fine del canyon e i quintoni con soglia si sprecavano. Ok, bene cosi'. La discesa del tratto medio del Rio San Juan ci ha soddisfatto con un bel volumone e possiamo dire di essere pienamente appagati da questa splendida Colombia.Riassunto finale dei fiumi discesi:1) Rio Magdalena basso, III di volume2) Rio Magdalena medio, IV di volume3) Rio Mazamura, IV - V creek4) Rio Narancho, III creek (con sifoni e impraticabili)5) Rio Sombrerillo, IV con un passaggio di V- creek6) Rio san Juan, tratto del canyon, IV - V di volume tecnico7) Rio San Juan medio, IV - III di volume tecnico8) Rio San Juan basso, III di volume9) Rio Barroso, V - VI creekDomani partenza per Medellin. Poi Bogota'. Circa 10-11 ore di bus. Rientreremo il 18 gennaio (io il 19) a Roma.Lacrima di emozione e arrivederci per una nuova spedizione sperando di scoprire un altro posto incantato come la Colombia.Ancora un grazie a tutti voi per averci seguito con lo stesso nostro entusiasmo e per aver condiviso le nostre emozioni.Pura vida e sempre Feel you Free !"
17 Gennaio 2009
"Aspettavamo di vederlo realmente prima di dirlo. Ora possiamo dire di essere andati in onda sul telegiornale colombiano delle 20,00 e replica alle 6,30 della mattina seguente. La televisione Colombiana di Antioquia ci ha intervistato e ci ha ripreso durante l'imbarco del Rio Barroso. Come vi dicevo il rio Barroso e' un fiume impegnativo e tutti nella regione di Antioquia ne parlano come "mui perigroso". Quando a Bolivar si e' sparsa la voce che volevamo tentare la discesa, la notizia ha rimbalzato ovunque e siamo stati contattati dalla televisione colombiana di Antioquia. Il giorno dopo si e' presentato il telecronista e ha fatto un servizio di riprese con tanto di interviste. Documenti alla mano (abbiamo ripreso con la telecamera la televisione che mañdava in onda il telegiornale), siamo stati definiti i "kayakeros italianos su los rios de Colombia rio y su los rios de todo el mundo". A Bolivar eravamo diventati delle celebrita': "Los italianos del notiziero" Bella esperienza e soprattutto un bel ricordo."
Nessun commento:
Posta un commento